raggiungere il benessere
Il 16 ottobre è l’anniversario della fondazione della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e nello stesso giorno l’organizzazione stessa ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione comune sulla disuguaglianza nella distribuzione, sullo spreco di cibo e sulla sicurezza della catena produttiva.
Sul nostro pianeta è presente una quantità di cibo sufficiente a sfamare tutta la popolazione mondiale. Eppure, mentre più di 820 milioni di persone nel mondo patiscono la fame, un terzo del cibo prodotto ogni anno viene buttato nella spazzatura, senza nemmeno arrivare sulla tavola. Per non parlare del cibo che acquistiamo e portiamo a tavola ogni giorno e non viene completamente consumato.
Lo spreco alimentare è un’aperta violazione del diritto al cibo, riconosciuto dalla comunità internazionale fin dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che nel primo paragrafo dell’articolo 25 recita:
«Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della propria famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione».
Mangiare evitando o riducendo gli sprechi è una questione di giustizia. Buttare il cibo nei rifiuti significa spreco di risorse, come l’acqua e i terreni destinati alle coltivazioni; significa perdite di denaro; comporta un forte impatto ambientale (il cibo buttato in un anno è responsabile dell’8% delle emissioni di gas serra).
Cosa puoi fare per ridurre gli sprechi?