Magazine / febbraio 2023


Magazine n.88 / febbraio 2023

Intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari, sono delle reazioni dose-dipendenti che, a differenza delle allergie, non coinvolgono il sistema immunitario e possiamo suddividerle in due tipi:

  • enzimatiche: sono la maggioranza e si verificano quando un individuo è carente di un particolare enzima. (Es. Lattosio e Glutine);
  • singoli elementi: si verificano in seguito ad un meccanismo di accumulo dovuto a una ingestione troppo frequente e in dosi elevate di un certo elemento (Es. Nichel).

Le intolleranze di tipo enzimatico si manifestano prevalentemente con sintomi a carico dell’apparato digerente e comprendono disbiosi, meteorismo, gonfiore, dolore addominale, diarrea o stitichezza, spesso accompagnate da sonnolenza, cefalea e astenia.

Una intolleranza enzimatica piuttosto frequente è quella relativa al lattosio, in cui l’organismo risulta essere carente o privo dell’enzima Lattasi che, in condizioni normali, permette la scissione di tale zucchero nei suoi monomeri.

La soglia di tolleranza al lattosio varia da persona a persona e dipende dalla dose; talvolta sono sufficienti alcune restrizioni dietetiche per evitare o ridurre le reazioni caratteristiche di tale intolleranza: oltre a preferire una dieta con alimenti che ne siano privi o che siano stati delattosati, è possibile dotarsi di integratori, in compresse o in capsule, contenenti l’enzima Lattasi o Beta-galattosidasi da assumere poco prima di consumare latte o suoi derivati per sopperire alla carenza intestinale dell’enzima, aiutando così il nostro sistema enterico a digerirlo. Per quanto riguarda invece la reazione che alcuni individui manifestano verso il glutine, proteina presente in molti cereali come grano, orzo, farro ecc., bisogna distinguere fra la semplice intolleranza e la celiachia. L’intolleranza al glutine si manifesta senza il coinvolgimento del sistema immunitario, con sintomi come dolore e gonfiore addominale, irritabilità del colon, crampi addominali, mal di testa, affaticamento, ed è correlata a una certa ipersensibilità conseguente a un meccanismo di accumulo, quando si consumano frequentemente alimenti che contengono glutine. Anche la sensibilità al Nichel, pur non essendo un’intolleranza enzimatica, si sviluppa in seguito ad un meccanismo di accumulo dovuto al consumo di alimenti ricchi di questo metallo causando eczema e fenomeni a carico del derma oltre ai sintomi tipici delle intolleranze quali diarrea e gonfiore addominale. Seguire una dieta a basso contenuto di Nichel ed un buon drenaggio sono le uniche strategie per limitare l’insorgere di effetti collaterali.

Consigli utili

Tenere un diario alimentare è utile per poter stabilire una correlazione tra il consumo di uno o più alimenti e la comparsa di sintomi quali: gonfiore e/o dolore addominali, diarrea, meteorismo, cefalea, stanchezza, digestione lenta e nausea che possono essere indice di una possibile intolleranza.

  • Per favorire la digestione e l’attivazione degli enzimi digestivi si consiglia di evitare di bere molta acqua durante i pasti è piuttosto consigliato consumare 1,5 – 2,0 litri di acqua minerale naturale durante la giornata lontano dai pasti.
  • Modulare l’assunzione, nella frequenza e quantità, degli alimenti a cui si risulta essere intolleranti per evitare di incorrere in deficit nutrizionali.
  • Ridurre il più possibile le situazioni di stress, elevate concentrazioni di cortisolo infatti alterano le funzionalità digestive acutizzando le problematiche intestinali nei casi di intolleranze alimentari.
  • Dopo i pasti principali svolgere 30’ di un’attività fisica leggera come una camminata o una corsa in bicicletta.