Magazine / ottobre 2021


Magazine n.73 / ottobre 2021

Osteopenia e Osteoporosi

Capire lo stato di benessere delle nostre ossa ed in particolare di quelle che ci permettono la deambulazione e il rimanere eretti rappresenta una delle primarie forme di cura della propria persona per un’anzianità autosufficiente e, quindi, più serena. Vediamo quale stile di vita adottare per affrontare al meglio la terza età

Il nostro scheletro, con il passare del tempo, va incontro a delle costanti modifiche determinate dal tipo di attività fisica e dalla dieta. In particolare, passati i sessant’anni, vi è un’accelerazione del processo di assottigliamento e la struttura delle ossa tende ad “alleggerirsi” diventando sempre meno compatta e robusta.

Qualora tale “alleggerimento” avvenga entro certi limiti, si parlerà di Osteopenia, mentre, se questi vengono superati, si entrerà in una situazione di malattia meglio conosciuta come Osteoporosi.

Tale patologia coinvolge, a livello di popolazione italiana, una donna su tre ed un uomo su cinque ed è molto spesso silente, cioè senza sintomi dolorifici, finché non si arriva alla frattura del polso, oppure di una o più vertebre della zona lombare oppure del femore o dell’anca con un’importante riduzione dell’autonomia della persona. Risulta, quindi, fondamentale la prevenzione che potrà essere effettuata agendo principalmente su due fattori:

Costruzione di ossa sane e robuste durante gli anni dell’adolescenza e loro mantenimento fino alla vecchiaia assumendo quantità opportune di Calcio e Vitamina D, a cui si deve aggiungere un’attività fisica o sportiva quotidiana, esercitata all’aperto in modo che i raggi solari possano rendere attiva tale Vitamina.

Controllo periodico dello stato di salute delle ossa soprattutto dopo i 60 anni o con l’entrata in menopausa.

Si ricorda, infine, che anche determinati farmaci, come i cortisonici, gli antiepilettici, gli ormoni tiroidei e gli immunosoppressori, se somministrati per lunghi periodi, possono favorire l’insorgenza dell’osteoporosi, così come tutte quelle patologie che possono provocare un malassorbimento dei nutrienti come il morbo di Crohn e l’intolleranza al glutine.